Ore 7.00 S. Messa
Ore 17.30 S. Rosario
Ore 18.00 S. Messa presieduta da Don Pietro Diletti e Benedizione delle Rose
Santa Rita da Cascia (1381-1447)
Umbria è la culla della santità cattolica: oltre San Francesco, Santa Chiara, San Benedetto ha visto nascere anche Santa Rita, nel lontano 1381 a Roccaporena, un piccolo villaggio montano a circa 700 m. nel Comune di Cascia.
Era figlia unica di Antonio Lotti e Amata Ferri e nacque come un dono della Provvidenza perchè la madre, già anziana, aveva difficoltà a procreare: il nome di Rita fu suggerito in sogno all'anziana madre da una visione.
Sembra che i suoi prodigi siano iniziati quando era ancora in fasce. Si racconta che riposasse in una cesta mentre i suoi lavoravano nei campi. All'improvviso uno sciame d'api la avvolse senza pungerla. Al vederla in quello stato un contadino, che si era appena ferito con una falce, invece di correre a farsi medicare, si attardò vicino alla piccola nel cercare di toglierle le api che l'avvolgevano. Cominciò allora a cacciare le api con le braccia gridando ma, nel fare questo, la sua ferita si rimarginava progressivamente cessando immediatamente di sanguinare.
Rita manifestò sin da piccola la sua vocazione religiosa, ma la sua famiglia la diede in matrimonio ad un certo Fernando Mancini, uomo violento e rissosso, da cui sopportò ogni genere di prepotenze con amore e continua santità e da cui ebbe due figli maschi, Giangiacomo Antonio e Paolo Maria.
Avvenne che qualche anno dopo il marito fosse ucciso in una rissa. A questo punto sia i figli sia i cognati erano decisi a vendicarsi. Santa Rita pregò allora il Signore di toglierle i figli piuttosto che vederli macchiati dall'omicidio e dalla vendetta.
Così fu, e dopo il dolore cocente per la morte dei figli chiese di entrare in convento, ma trovò anche qui degli ostacoli perchè le Agostiniane del Monastero temevano che il suo ingresso potesse essere causa di problemi e coinvolgimenti nelle faide del paese. Si narra che sia stata introdotta nel Monastero dai suoi Santi protettori e che nulla poterono le Monache davanti a questo ennesimo prodigio.
Prima di morire chiese di avere una rosa dell'orto della sua casa di Roccaporena. Si era in pieno inverno e il suo desiderio era pressocchè inesaudibile. Ma gli astanti non sapevano che in quel momento nell'orto della casa della Santa un rosaio cominciò a far sbocciare delle bellissime rose rosse. Per questo la Nostra Santa è considerata anche la Santa della Spina e della Rosa, a farci riflettere forse che la vita è una rosa piena di spine, ma ad insegnarci che si deve amare la rosa quanto la spina. Ed infatti Santa Rita ci è più vicina nei momenti in cui nella vita troviamo le spine, quei dolori che ci devastano e che ci accasciano senza speranza alcuna.
Ed è proprio per questo che Santa Rita è considerata la Santa delle cose impossibili o dei casi disperati. La Santa anche delle donne maritate infelicemente, proprio perchè la sua vita di moglie e madre fu colma di sofferenze.
Rita è una delle Sante più venerate in ogni tempo e al suo nome sono intitolate molte opere assistenziali e molte chiese in tutto il mondo. Si venera il 22 maggio di ogni anno e la marea di gente che durante tutto l'anno invade la terra in cui visse e morì è testimonianza che, nonostante i tempi di violenza in cui viviamo, l'uomo è alla ricerca di qualcuno che lo ascolti. E Santa Rita sembra non solo ascoltare ma anche rispondere.
ogni terzo giovedì del mese
dalle ore 21.00 alle ore 22.00
animata dalle monache e dal coro della parrocchia